Era il 2009 quando la nostra Sezione era volata ad El Alamein per onrare il ricordo dei tanti caduti in terra d'Africa nella Segonda Guerra Mondiale. Con noi c'erano anche Turiddo Zanaga, Luigi Voltan e il fratello Pietro. Tre persone che, troppo presto, hanno perso il loro padre nelle dure battaglie consumatesi nel deserto africano, e con questo viaggio hanno potuto, per la prima volta, accarezzarne la tomba e lasciarvi un fiore.
Il 18 settembre 2012 abbiamo avuto la possibilità di ritornarci, quando la nostra sezione si è unita all’iniziativa della Siggmi (Società Italiana di Geografia e Geologia Militare) in merito al loro “The El Alamein Project” (qui la descrizione del progetto). Il viaggio, denominato “Il pellegrinaggio del 70°” ha voluto celebrare i molti caduti negli epici scontri consumatisi in quelle terre desertiche 70 anni prima, appunto.
La Fanfara, quindi, accompagnata dalla Sezione Bersaglieri, dall’Associazione Nazionale Carristi di San Michele al Tagliamento e dai labari regionali, si è recata nei tre sacrari militari: Italiano, Inglese e Tedesco; per rendere onore a ciascun combattente, caduto per la propria Patria.
Successivamente, sotto la guida esperta del prof. Aldino Bondesan, ci siamo recati a visitare il Parco Storico del Campo di Battaglia: un’area che copre circa 80 km di deserto a partire dalla costa, verso sud, in cui sono numerosissime le testimonianze della battaglia, date da postazioni individuali, trinceramenti, piazzole di artiglieria e ripari costruiti dalle due armate che qui si scontrarono durante l’estate del 1942.
Il Progetto El Alamein si prefigge lo studio e la salvaguardia dei luoghi del campo di battaglia di El Alamein.
Da questo, e dai molti altri viaggi organizzati per il Progetto El Alamein, ne è stato tratto un prezioso volume, di cui qui sotto potete leggere la descrizione fatta dall'Autore Aldino Bondesan, e che potete acquistare presso la nostra Sezione. (A questa pagina dedicata la procedura di acquisto)
Fin dai tempi della terza e ultima battaglia di El Alamein, o Battaglia Grande (23 ottobre-4 novembre 1942), il nome, o meglio, il toponimo “El Alamein” ha esercitato nell’immaginario collettivo nazionale un livello di interesse all’apparenza irrazionale. Infatti, il fervore di celebrazioni che accompagna il ricordo di questo fatto d’arme, consumatosi più di settant’anni fa in un lontano deserto sahariano e conclusosi per gli Italiani con una dolorosa sconfitta, a primo acchito può sembrare scarsamente comprensibile. Lo si giustifica, invece, riflettendo che questa battaglia, oltre a costituire una svolta decisiva del secondo conflitto mondiale, fu anche il più importante evento bellico della Guerra del Deserto in cui lo spirito di sacrificio e il coraggio del soldato italiano riscattarono i precedenti ingenerosi giudizi subiti da più parti.
Il Progetto El Alamein, nato nel 2007 su iniziativa di un gruppo di studiosi facenti capo all’Università di Padova e alla SIGGMi, è soprattutto finalizzato alla salvaguardia dei siti dell’epica battaglia, sempre più insidiati, oltre che dall’azione degli agenti atmosferici, dalla smania predatoria dei ricercatori di cimeli e, soprattutto, dalle attività delle Compagnie petrolifere che da tempo operano su tutta la regione.
Il volume, impostato in maniera antologica, si articola in più capitoli autonomi aventi come oggetto le Battaglie di El Alamein e la Campagna d’Africa; alcuni temi, come la descrizione dei percorsi del Parco Storico e dei forti della linea di resistenza britannica, sono qui trattati per la prima volta. Tra i molti argomenti presi in esame figurano: le attività svolte e i risultati sin qui ottenuti dal Progetto Alamein, gli aspetti peculiari della linea del fronte, lo svolgimento della Battaglia Grande e le forze che vi hanno preso parte; una particolare trattazione è stata riservata ai reparti carristi, paracadutisti e bersaglieri. I testi sono corredati da oltre 400 illustrazioni in bianco e nero e a colori, da 40 cartine a colori, da schede di approfondimento e da appendici tecniche.
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